49. GRAZIATI

Se la vita è una lotta all’ultimo sangue tra libero arbitrio e destino, la psicoanalisi lo è al penultimo. È la lotta che nella metafora della scacchiera conduce il Cavaliere nel film “Il settimo sigillo”, lotta da cui uscirà con il famoso atto etico della finta svista al gioco e lo sguardo rivolto alla famigliola del saltimbanco. Alla semplicità del suo desiderio e dell’amore che beffa la Morte.

 La psicanalisi è un duello simile che ha luogo sulla scena della modernità, non del tutto incruento ma con regole di temperanza e accorta regia.

 C’è stata tuttavia per ognuno di noi un’altra lotta più circoscritta nel tempo priva di regole certe che non siano traducibili nella parola amore, la lotta da cui un bambino esce nel linguaggio simbolico. Ecco, alla famosa domanda del positivista che chiede se la psicanalisi è una scienza o non invece una specie di religione, va risposto che non è né l’una né l’altra, quanto piuttosto una delle tante pratiche umane, non molto diversa dalla pratica materna dello svezzamento che si serve di ogni argomento e di ogni trovata, purché funzioni.

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