76. ACCOMUNARE

 Nel bellissimo film “Il favoloso mondo di Amelie” la collega della protagonista, serveuse de bistrot, promuove il ragazzo ancora in pectore di Amelie riconoscendo che “chi si esprime con i proverbi non può essere del tutto cattivo”.

 Certo, nel discorso dell’Altro c’è un sapere che non si intende e non si saprà, l’inconscio, c’è un sapere variamente filosofico da cui è facile risalire a qualche autore (Lacan sosteneva di non rivestire il ruolo), c’è un sapere ufficiale che chiede a gran voce (anche minacciosa, talvolta) di essere condiviso, ma c’è anche un sapere fatto comune da sempre, non un beota common sense riconducibile a un Grande altro immaginario imparentato con il Super-io e con il padrone, non la Scienza che, fecondata dal padrone, partorisce tante meraviglie tecnologiche, bensì la mitica ma anche mite (i due etimi non si corrispondono…) saggezza popolare che, senza tempo com’è, si esprime nella maniera più antica, frammenti di un linguaggio favoloso costruito con metafore, sottintesi, allusioni, ritmi metrici o rime, arrivato fino a noi. Un territorio linguistico mappato non si sa da chi, dove può riparare e trovare riposo un pensiero affaticato dal lavoro di dare senso etico alla vita come, in un tempo più antico, infantile, si era affaticato per dare significazione alla lettera enigmatica dell’Altro (l’impegno è lo stesso…). Dove può sostare anche senza il riparo di gerarchie e teogonie precise e scritte. Quel luogo è la tradizione orale. In fondo potrebbe essere un momento di eccezione nella più frequente situazione descritta dal Manzoni: “Il buon senso c’era, ma rimaneva nascosto dietro il senso comune”.

 Esulando un po’, oggi si parla molto di “intelligenza artificiale” e ci si chiede se sarà meglio o peggio della nostra. Credo che sarà semplicemente identica, salvo un imprinting di buone intenzioni a correzione del nostro rapporto antropologico con le macchine. Forse con la specifica di essere più intelligente che furba: per esempio, inarrivabile nel gioco degli scacchi, ma troppo ingenua nel gioco del Poker.

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